lunedì 20 aprile 2009

poesia #3


I FIUMI
Cotici il 16 agosto 1916

Mi tengo a quest’albero mutilato
Abbandonato in questa dolina
Che ha il languore
Di un circo
Prima o dopo lo spettacolo
E guardo
Il passaggio quieto
Delle nuvole sulla luna

Stamani mi sono disteso
In un’urna d’acqua
E come una reliquia
Ho riposato

L’Isonzo scorrendo
Mi levigava
Come un suo sasso
Ho tirato su
Le mie quattro ossa
E me ne sono andato
Come un acrobata
Sull’acqua

Mi sono accoccolato
Vicino ai miei panni
Sudici di guerra
E come un beduino
Mi sono chinato a ricevere
Il sole

Questo è l’Isonzo
E qui meglio
Mi sono riconosciuto
Una docile fibra
Dell’universo

Il mio supplizio
È quando
Non mi credo
In armonia

Ma quelle occulte
Mani
Che m’intridono
Mi regalano
La rara
Felicità

Ho ripassato
Le epoche
Della mia vita

Questi sono
I miei fiumi

Questo è il Serchio
Al quale hanno attinto
Duemil’anni forse
Di gente mia campagnola
E mio padre e mia madre.

Questo è il Nilo
Che mi ha visto
Nascere e crescere
E ardere d’inconsapevolezza
Nelle distese pianure

Questa è la Senna
E in quel suo torbido
Mi sono rimescolato
E mi sono conosciuto

Questi sono i miei fiumi
Contati nell’Isonzo

Questa è la mia nostalgia
Che in ognuno
Mi traspare
Ora ch’è notte
Che la mia vita mi pare
Una corolla
Di tenebre


(da Allegria - G.Ungaretti)



3 VERSI DI QUESTA POESIA MI HANNO INSPIEGABILMENTE COLPITA

MI TENGO A QUEST'ALBERO MUTILATO

MI SONO RICONOSCIUTO
UNA DOCILE FIBRA
DELL'UNIVERSO

LA MIA VITA MI PARE
UNA COROLLA DI TENEBRE



il 1° verso probabilmente mi ha colpita perchè in mezzo a tanta acqua emblema del rinascere, della vita emerge questo albero dilaniato che fa da appiglio alla vita, come se ci fosse la necessità di rimanere attaccati fino all'ultima scintilla vitale


il 2° mi è piaciuto in modo spasmodico perchè parla dell'appartenenza ad un equilibrio in cui la tradizionale contraddizione uomo-natura leopardiana sparisce lasciando posto ad un armonia in cui l'uomo può trovare un proprio senso, una spiegazione alla propria esistenza


il 3° è stata la rivelazione della poesia, un finale esplosivo che descrive la vita come un fiore, i cui petali sono circondati da petali cupi, ignoti, un pò come se noi fossimo lo stigma di un fiore circondato da un futuro misterioso, inconoscibile che con il suo color giallo sprizzasse luce ed energia ingabbiata in questo buio

Pasolini intervista Ungaretti

mercoledì 15 aprile 2009

pensieri & parole



oggi ho pensato che:

  1. 1. forse passare un pomeriggio vestiti alla William Wallace in un campo a scrivere numeri sul quaderno di matematica sia qualcosa di pazzo, poi ci ho ripensato e no, non è nulla di così straordinario, è una cosa come tante solo che nessuno lo fa più e probabilmente è ciò che l'ha reso così speciale;


  2. che sapere che qualcuno riesce a vivere in questo mondo perfettamente mi rende nervosa, io vorrei uscirci costantemente; forse Pirandello aveva ragione, anzi quasi certamente l'aveva, siamo solo maschere, si può essere, ma io la mia la voglio buttare via;


  3. che andare al pronto soccorso perchè un tuo caro ha avuto una serie di complicazioni, attendere una risposta e assistere a quel improponibile spettacolo del Grande Fratello 9 perchè 2 cafoni lo vogliono guardare sia una cosa inamissibile, cioè guardatevi pure la vostra tv spazzatura, i programmi fatti su misura per voi a casa vostra ma almeno certi obrobri televisivi risparmiateveli soprattutto se siete in un luogo pubblico dove le persone stanno male; mah, forse sono solo io con seri problemi mentali che non riesco a cogliere l'importanza di vedere 12 persone in una casa che trombano come conigli, fumano come turchi e bevono litri di alcolici, si saranno anche idoli, star, esempi da seguire, emulare sisi...però tutta questa "smania" di diventare come loro a me continua a fare ribrezzo.
    poi ribadisco sarò io con qualche problema ma credo che no, non possiamo andare avanti così nononono, non si può avere una televisione che non è più solo spazzatura e proprio un bidone dello sporco, una discarica, si passa dai reality agli show di canto, ai quiz pilotati, ai tg in cui ti danno le notizie a loro modo, ad un sistema d'informazione che fa schifo in cui mettiamo per primi il trittico " Corona-Moric-Belen", "Birillo - Il cane abbandonato" e "l'assalto alla casa delle api della presidentessa a stelle e strisce Michelle", non lo so solo a me sembrano eventi marginali????

  4. che forse sono una persona egoista ma che le immagini del terremoto in Abruzzo nei telegiornali non riesco più a vederle e come alternativa ho solo quella di cambiare canale, ormai non si tratta più di dare notizie, bensì di intervistare povere persone che hanno perso tutto, affetti, beni materiali, una vità a cui vengono poste domande del tipo "come sta?", e il 97% piange per un buon motivo e fa il resoconto di cosa/chi ha perso.
    Io guardo attonita, mi viene un po' di magone e cambio, ma perchè nessuno non vi è nemmeno una persona che risponda con un bel vaffanculo?????


martedì 14 aprile 2009

poesia #2


Le goût du néant
Morne esprit, autrefois amoureux de la lutte,
L'Espoir, dont l'éperon attisait ton ardeur,
Ne veut plus t'enfourcher! Couche-toi sans pudeur,
Vieux cheval dont le pied à chaque obstacle bute.
Résigne-toi, mon coeur; dors ton sommeil de brute.
Esprit vaincu, fourbu! Pour toi, vieux maraudeur,
L'amour n'a plus de goût, non plus que la dispute;
Adieu donc, chants du cuivre et soupirs de la flûte!
Plaisirs, ne tentez plus un coeur sombre et boudeur!
Le Printemps adorable a perdu son odeur!
Et le Temps m'engloutit minute par minute,
Comme la neige immense un corps pris de roideur;
Je contemple d'en haut le globe en sa rondeur,
Et je n'y cherche plus l'abri d'une cahute.
Avalanche, veux-tu m'emporter dans ta chute?
(da "Le fleurs du mal"- Charles Baudelaire)

domenica 12 aprile 2009

schizzofrenia amorosa tututu dadadada


L’essere vulnerabili ti rende schizzofrenico…l’amore ti rende schizzofrenico….cosa più dell’amore ti può far sentire così fragile..hai posto te stessa nelle mani di un essere umano che può frantumarti con un soffio…ma vale la pena correre questo rischio?
La morte dei sensi per cosa?
La morte della psiche per cosa?
Per una droga...diciamo che sei il mio tipo preferito di cocaina..e questa lontananza…questa distanza…questa gelosia…mi stanno trascinando in un trip troppo grande, logorante…astinenza…sì…crisi d’astinenza di te…ma il rischio lo corro…lo corro….lo batto…lo vinco…mi riprende e mi sbaraglia…….perchè non rispondi??????
Io non voglio più che un macigno mi schiacci…soffochi…ed ecco che arriva..ti porta via…subentra la pazzia..la gelosia…la voglia che qualcosa cambi…e non cambierà…..è un ciclo?interromperlo? Farlo protrarre nel tempo infinitamente? Si forse l’immortalità sarebbe un dono..o forse lo è la mortalità ed il suo ciclo vizioso….arrivi al capolinea…e bang…

sabato 11 aprile 2009

poesia # 1


Il mio sogno è nutrito d'abbandono, di rimpianto.
Non amo che le rose che non colsi.
Non amo che le cose che potevano essere e non sono state..
(da Cocotte- G. Gozzano)

La giornata dei superlativi: "quando gli -issimi finiscono per terminare in -oni"


Torno a casa da scuola e ripenso all'ultima ora di lezione, latino, interrogazione su Tacito, interrogati 3 miei compagni; inizia per primo M. che uno dietro l'altro sforna una serie infinita di superlativi, e io non riesco a far altro che rabbrividire.
" egregissimo...illustrissimo... celeberrimo" si susseguono ad una velocità sovraumana ed il prof li corregge tutti facendo notare che forse tutte quelle demarcazioni circa le grandi capacità di Tacito risultavano alquanto eccessive. Eppure io rimango attonita di fronte a tal vacuo uso di superlativi, sinceramente proprio a pelle non è che mi piacciano tanto, più che altro perchè sembra vi sia sempre la necessità di costruire dei contenitori di misura abnorme per contenere un qualcosa di minimo, come se per forza dovessimo ingigantire, rendere macro qualcosa di micro, e io non riesco a non correlare tutto ciò ad una persona che pur volendo apparire come un "titano" riesco solo a ridicolarizzarsi....indovinate chi?