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domenica 6 settembre 2009

Videocrazia parte II - la ritrattazione

Come è giusto che sia mi tocca ritrattare, ieri pomeriggio sono andata al cinema a vedere "Videocracy" e devo ammettere che si è rivelata una grande delusione soprattutto perchè (come era intuibile) non comunica nulla di nuovo, sì la critica c'è e rimane sempre celata sotto lodi infinite del sistema televisivo/politico berlusconiano che trovano spazio nelle figure di Lele Mora che fa sentire inni fascisti e rimpiange Benito, venera Silvietto e si vanta di trovare ragazzi comuni talentuosi da far diventare idoli per le masse o nell'immagine di Corona che rappresenta la virilità (cfr: il nudo integrale) e la ricerca spasmodica di soldi, cioè quelli ideali che le masse legano al cantante da crociera più famoso d'Italia.
C'è da dire infine che seppur il film risulta poco sovversivo e per niente fuori dagli schemi, mi ha colpita particolarmente il riuscire a racchiudere all'interno dei fotogrammi, di flash in modo brillante e distorto il degrado nel banale all'interno del quale l'Italia si è tuffata a capofitto negli ultimi 30 anni di storia rappresentando la correlazione fra potere e banalità.