domenica 6 settembre 2009

Videocrazia parte II - la ritrattazione

Come è giusto che sia mi tocca ritrattare, ieri pomeriggio sono andata al cinema a vedere "Videocracy" e devo ammettere che si è rivelata una grande delusione soprattutto perchè (come era intuibile) non comunica nulla di nuovo, sì la critica c'è e rimane sempre celata sotto lodi infinite del sistema televisivo/politico berlusconiano che trovano spazio nelle figure di Lele Mora che fa sentire inni fascisti e rimpiange Benito, venera Silvietto e si vanta di trovare ragazzi comuni talentuosi da far diventare idoli per le masse o nell'immagine di Corona che rappresenta la virilità (cfr: il nudo integrale) e la ricerca spasmodica di soldi, cioè quelli ideali che le masse legano al cantante da crociera più famoso d'Italia.
C'è da dire infine che seppur il film risulta poco sovversivo e per niente fuori dagli schemi, mi ha colpita particolarmente il riuscire a racchiudere all'interno dei fotogrammi, di flash in modo brillante e distorto il degrado nel banale all'interno del quale l'Italia si è tuffata a capofitto negli ultimi 30 anni di storia rappresentando la correlazione fra potere e banalità.

mercoledì 2 settembre 2009

02-09-09

Stamattina ho fatto il test d'ammissione all'università, e prima d'incominciare una docente ha letto le avvertenze generali sulla prova, e mentre leggeva mi sono accorta di errori che probabilmente saranno stati solo di svista, ma che non mi sarei mai aspettata di trovare in una sede universaria.







lunedì 31 agosto 2009

O sole mio!


le zone delimitate dai quadratini verde-acqua rappresentano la superficie terrestre che bisognerebbe coprire con pannelli solari per soddisfare il fabbisogno energetico mondiale.
Sconvolti?

Italian history B

C'era una volta Silvio




Vedi anche:

papi part 1

papi part 2

venerdì 28 agosto 2009

Democracy or Videocracy??

Rispondendo all'appello di Nicolò Zarotti e ispirandomi ad altri blog, ho deciso di pubblicare anch'io il trailer di Videocracy di Erik Gandini su questo blog. Perchè?
per più motivi:

  1. perchè credo che la televisione proprio perchè mezzo di comunicazione di massa usato dall'80% degli italiani (per lo più per dilettarsi con st$=?*#te e ogni tanto per informarsi) dovrebbe almeno almeno darci la possibilità di avere nuovi punti di vista magari non allineati col sistema e con il governo;


  2. perchè come mandano in onda zoccole, idioti (i Robin Hood e i Fra Tack della situazione), gli amici di Mario e Costanzo, le talpe, le mosche, le isole, le tribù, fiammetta e i 3 rimba con le chitarre e i bonghi, potrebbero pubblicizzare e divulgare un'altra faccia del dado Italia;


  3. (e penso sia il punto più importante) perchè questo è un segnale lampante e visibile, e soprattutto da non sottovalutare, la Mondadori (di proprietà mio carissimo e stimato Silvietto& family) fino a due anni fa pubblicava libri contro di lui, di critica, poi a inizio giugno vengono pubblicate sul quotidiano spagnolo El pais foto che in Italia erano state censurate, poi oggi navigando scopro che il trailer di un film che va a delineare un profilo del nostro cessosissimo paese non viene distribuito su le reti Rai (che paghiamo e in cui potremmo almeno pretendere di vederlo passare fra la pubblicità dei flauti mulino bianchi e quella della vj lines seta ultra lino e malva) né tanto meno sulle reti Mediaset perchè diciamolo non c'era spazio né fra tutti i buchi pubblicitari (1ora su 2 ore e mezza di film) né fra i vari interessantissimi programmi che ci propinano dalla mattina a sera, da sera a notte fonda e da notte fonda alla mattina.
    Bene (in verità male) a questo punto (non per essere apocalittici) qualche cosa inizia a puzzarmi, par che Napoleone stia ripartendo all'attacco e spero tanto (ma veramente tanto) che sia un'altra battaglia di Waterloo, che lui e i suoi soldatini verdi quelli del "legittimo torturare i clandestini" se ne tornino a casa con il carroccio, la carrozza, anche con l'asinello va bene tutto basta che si dia (metaforicamente parlando) una bella passata di straccio là dove tutti si siede, magnano, rubano e urlano "Roma ladrona".


Per cui finita la mia divagazione personale circa la mia stima nello Stato, nel Governo e soprattutto nelle reti Rai/Mediaset, ecco a voi il trailer di Videocracy.


martedì 25 agosto 2009

C'est l'amour..




Mi chiedi, Lesbia, quanti tuoi baci
bastino per saziare la mia voglia di te.
Quanti sono i granelli di sabbia africana
che è sparsa in cirene ricca di silfio,
tra l'oracolo torrido di giove e
il sacro sepolcro dell'antico batto;
o quante stelle nella notte silente
spiano gli amori furtivi degli uomini:
questo è il numero di baci
che vuole Catullo, pazzo di te.
Che i curiosi non possono contarli
né una lingua maligna maledirli.



Ho sempre pensato che l'amore fosse una cosa da poesie, da racconti, da film; non ci ho mai creduto veramente, in 3° superiore leggendo le opere di Dante, la Vita Nova, l'incontro con Beatrice alla tenera età di 9 anni, Paolo e Francesca e il loro amore, l'amore che muove il cielo e le stelle, pensavo che proposto in quel modo l'amore poteva funzionare solo a livello teorico ma che alla fine dei conti nella vita tutto continuava a basarsi sulla fisicità e che, ipotizzando l'esistenza dell'amore, quest'ultimo sarebbe stato troppo contraddittorio per interessarmi, troppa sofferenza, troppe illusioni e arrivando in 5° ho avuto anche conferme letterarie del trasumanare dell'amore in delusione e dolore, in primis con "A se stesso" di Leopardi.
Tutte le sfaccettature dell'amore in 3 anni di letteratura italiana, e 3 anni della mia vita in cui ho provato sulla mia pelle queste emozioni e sensazioni, però esperienze su esperienze, farfalle allo stomaco, illusioni, speranze infrante, non avevo mai testato su me stessa la potenza dell'amore, diciamo che facevo ancora confusione, non sapevo se si trattasse solo d'attrazione fisica o di qualcosa di più, poi 11 mesi fa circa ho iniziato ad uscire con P. e lui ha iniziato a farmi capire che tutto quello che avevo sempre pensato sull'amore, sulla sua futile e impalpabile esistenza erano solo supposizioni errate, che sì esisteva quel sentimento celebrato dai più svariati artisti fin dai tempi più remoti, e che sì realmente ti faceva sentire su un nuovo livello, in un nuovo mondo, è stato un fulmine nel buio, una bufera, ha stravolto il mio mondo e l'ha reso incredibilmente diverso da prima ma non per questo meno bello, anzi ho iniziato a capire cosa fosse la felicità, mi ha fatto comprendere cosa vuol dire vivere davvero, e da allora non sono mai stata tanto attaccata alla vita, la voglia di passare almeno ancora 1 secondo con lui ogni volta mi fa andare avanti giorno dopo giorno.


TI AMO









Fra pesto, focacce e mare, l'eterna lotta fra finito e infinito


Tornata ieri dalla Liguria, una lingua di terra compressa fra mare e montagne, fra senso di finito ed infinito.
Pensavo agli ultimi mesi di scuola, a quando il professore d’italiano spiegava le poesie di Montale, a quando tentava di farci capire questo senso di costrizione che Montale (e probabilmente nel suo essere ligure anche lui) sentiva, e solo ora ho capito veramente cosa intendeva non è solo una condizione fisica/geografica, è anche una limitazione mentale e umana, l’opposizione finito-infinito da sempre “paralizza” l’uomo, la volontà di raggiungere l’infinito temporale o spaziale che sia e ritrovarci nel finito, nella realtà, nel sapere che tutto finirà ineluttabilmente.
È ancora l’opposizione vita-morte, gli ossi di seppia sulla spiaggia contro la vitalità distruttiva del mare e costruttiva delle risa dei bambini sul bagnasciuga, sono gli alberi arsi dalla salsedine e il loro essere spogli e giallastri,sono tanti indizi naturali che distruggono il movimento.
E pensando a tutto ciò, scorrendo frammenti dei versi delle poesie di Montale impressi nella mia mente, ce n’erano alcuni che predominavano, non so perché, forse il motivo risiede nel fatto che si tratta di un verso della poesia d’apertura della raccolta Ossi di Seppia, “In limine” e nel rileggerlo il motivo mi è risultato lampante oltre a spiegare il concetto di poesia di Montale racchiude in se la nascita e la morte, la memoria, il lembo di terra solitaria, tutte quelle sensazioni che sentivo in quel mescolarsi di terra bruciata e mare.

Godi se il vento ch' entra nel pomario
vi rimena l' ondata della vita:
qui dove affonda un morto
viluppo di memorie,
orto non era, ma reliquario.
Il frullo che tu senti non è un volo,
ma il commuoversi dell' eterno grembo;
vedi che si trasforma questo lembo
di terra solitario in un crogiuolo.
Un rovello è di qua dall' erto muro.
Se procedi t' imbatti
tu forse nel fantasma che ti salva:
si compongono qui le storie, gli atti
scancellati pel giuoco del futuro.
Cerca una maglia rotta nella rete
che ci stringe, tu balza fuori, fuggi!
Va, per te l' ho pregato, - ora la sete
mi sarà lieve, meno acre la ruggine...

martedì 4 agosto 2009

POMEGRANATE!




(peccato sia solo un fake)